Il fascino di Chioggia risiede tra le sue calli e abitazioni antiche, ma non mancano certo monumenti e palazzi importanti da non perdere, dove riscoprire il gusto di un passato che lungo le vie della città è ancora vivo e palpitante.
L’ingresso al cuore rinascimentale della città a sud è segnato dalla Porta Garibaldi, una fortezza edificata intorno al 1300 che accoglie chi arriva in città per immergersi in una passeggiata lungo la storia, attraversando i 9 ponti del Canal Vena e scoprendo imponenti palazzi e facciate storiche che richiamano quelle di Venezia.
Un tempo veniva chiamata porta di Santa Maria, probabilmente a causa del capitello della Madonna di marina presente al suo interno, che originariamente faceva parte della fortificazione a difesa della città.
Tra i monumenti da visitare, fermandosi di tanto in tanto ad assaporare un calice di Prosecco o un delizioso assaggio della cucina chioggiotta, ci sono numerosi edifici di culto.
Iniziamo la visita dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta, mirabile esempio barocco disegnata da Baldassare Longhena, l’autore della Chiesa della Salute di Venezia, che ospita nelle navate laterali alcune opere di Jacopo Palma il Giovane e uno straordinario organo Callido a 1617 canne.
Proseguendo lungo Corso del Popolo, l’arteria principale della città, incontriamo l’elegante cupola ottagonale del tempietto di San Martino, in stile gotico veneziano, e la Chiesa di San Francesco, costruita nel 1400 e restaurata nel 1700 con l’aggiunta di un ricco paramento di stucchi e decorazioni.
Continuando il nostro viaggio in Corso del Popolo, incontriamo la più amata delle chiese chioggiotte: la Basilica di San Giacomo, che ospita la venerata icona della Madonna della navicella, circondata dalle "tolele", tavolette votive donate come ex-voto e dipinte con l’ingenua grazia popolare dei credenti come ringraziamento o auspicio.
La pala d’altare rappresenta un autentico mistero: i due santi nella parte inferiore sono attributi al Giambellino (1430-1516), la parte superiore è di Antonio Marinetti (1719-1790) e nel centro il volto della Madonna proviene da un affresco staccato di Palazzo Granaio.
Proseguendo troviamo, a fianco alla Chiesa di Sant’Andrea, la Torre dell’orologio: fermiamoci a ammirare il più antico orologio da torre funzionante del mondo.
Tra le architetture civili, non possiamo non fare una sosta sul balcone della città, il ponte Vigo: costruito nel 1685 e ornato di marmi nel 1762, è ancora orgogliosamente sorvegliato dai leoni in pietra d’Istria, come un leone – amichevolmente chiamato “el gatòn” (il gattone) – sormonta la grazia slanciata della colonna Vigo nella piazza omonima.